La Favola di Junior Messias

Mercoledì 24 novembre, nel corso del match del gruppo B di Champions League tra l’Atletico Madrid e l’AC Milan, è andata in scena la bellissima favola sportiva che qui vi voglio raccontare.

Il calciatore brasiliano di Belo Horizonte Junior Messias ha realizzato il suo primo gol in partite ufficiali con la maglia rossonera, coronando un sogno iniziato sin da quando calcava i campi delle umili realtà del calcio dilettantistico italiano nel quale ha giocato fino a 2 anni fa.

Il ragazzo, quando ancora viveva con la famiglia in Brasile, per sopravvivere aveva svolto diversi e faticosi lavori poco e mal retribuiti come muratore a 20 centesimi a mattone che recuperava, distruggendosi le mani con la calce, dalle strutture fatiscenti nel paese nativo. 

Nel poco tempo libero, avendo una certa tecnica e creatività fuori dal comune nel gioco del pallone, era solito divertirsi con gli amici nei campetti desolati della città di Belo Horizonte. 

A 17 anni era diventato però un ragazzo troppo egoista e con tante debolezze che era solito riversarle nell’alcol, diventando in breve tempo dipendente dalla bottiglia e portando quasi al limite la sua esistenza. All’età di 20 anni il calcio, fonte di ispirazione per milioni e milioni di ragazzi di umili origini come lui, era diventato solo un passatempo tra una bevuta e l’altra, tanto che si ritrovò a giocare in terza divisione senza grandi successi. Un giorno come tanti altri accade qualcosa di veramente pericoloso perché, a causa di una delle sue innumerevoli “bevute”, l’auto da lui guidata esce di strada, dopo un fragoroso botto e finisce per accartocciarsi sul suo corpo. Sembra che oramai per lui non vi siano più speranze, ma evidentemente non era ancora giunta la sua ora poiché arrivano i soccorsi e riescono a tirarlo fuori salvandogli la vita.

Da quel momento, forse perché scritto anche nel suo nome “Messias”, il ragazzo decide di cambiare vita radicalmente facendo le valige per provare a ripartire e trasferendosi in Italia, a Torino, per raggiungere il fratello, lasciando da parte alcol e pallone.

Un giorno gli viene proposto di lavorare come fattorino per una ditta di elettrodomestici, un lavoro dignitoso per vivere anche se con molti sacrifici e sforzi fisici notevoli. Il suo datore di lavoro, gestisce anche una squadretta di immigrati peruviani con i quali Messias inizia a giocare nei campi dilettantistici nei tornei UISP. Pur essendo stanco e claudicante, riesce comunque a far vedere il suo elevato talento.

Nel 2015, a 24 anni, viene notato sui campetti di periferia da Ezio Rossi, ex calciatore del Torino in serie A e grande esperto di calcio di provincia, che gli offre un posto nella squadra del Fossano con una paga inferiore a quella che prendeva come fattorino. Siccome i soldi a lui servivano tanto decide di rimanere a lavorare nella ditta di televisori e frigoriferi. 

Dopo qualche tempo l’ex calciatore del Torino bussa ancora alla sua porta offrendogli un nuovo contratto nel Casale calcio per 1.500 euro a cui Messias non può proprio rinunciare. 

Quell’anno gioca 32 partite in Eccellenza segnando ben 21 gol e salendo anche di categoria in Serie D. Passa a giocare prima nel Chieri e poi nella Pro Vercelli, in cui firma un contratto di 3 anni che non può però rispettare a causa di problemi con il passaporto non potendo essere tesserato in questa nuova categoria di professionisti. Ricomincia a giocare nelle categorie inferiori finché, a suon di gol, ottiene la nuova occasione all’età di 28 anni con il Crotone calcio nel 2019 in Serie B. Dopo un difficile ambientamento finalmente, il 29 dicembre del 2019, trova il suo primo gol sotto la curva dei tifosi calabresi che ne fanno così il loro idolo indiscusso.

A fine anno Messias dà un grandissimo contributo per la promozione del Crotone in Serie A in cui nel 2020 gioca alla grande segnando 9 gol e fornendo ai compagni 4 assist. Tutto ciò gli vale la chiamata del Milan che lo prende in prestito dal Crotone spendendo anche una ragguardevole cifra.

La storia, come scritto all’inizio, giunge poi al Wanda Metropolitano, bellissimo e modernissimo stadio di calcio della seconda squadra di Madrid dove, al 65’ minuto il giocatore di umile famiglia e origini brasiliane, che solo un anno prima militava nel Crotone, ha calcato per la prima volta il piede sul mitico palcoscenico della più prestigiosa competizione a squadre di club d’Europa, la Champions League con la gloriosa maglia dell’AC Milan. Non pago di ciò nei restanti 25 minuti si impegna con tutte le sue forze e ciò, come nei migliori sogni, viene ripagato al minuto 87 quando ricevendo un cross dalla tre quarti sinistra dal compagno di squadra Kessie colpisce il pallone che si insacca nella porta dell’Atletico Madrid e risultando poi decisivo per la vittoria del Milan 1 a 0.

Dalla grandissima emozione il ragazzo, venuto da lontano, quasi sviene sotto gli abbracci calorosi e meritati dei suoi compagni di squadra.

Al termine dell’incontro il sogno è diventato realtà e Messias Junior festeggia, sotto la curva dei suoi nuovi tifosi, la bellissima e importantissima vittoria che tiene ancora aperte le speranze di qualificazioni della sua squadra al passaggio del turno nel girone B di Champions League.

Questa storia di vita, che va ben oltre il calcio, racconta come attraverso il sacrificio, la voglia, e anche un po’ di fortuna, si possa conquistare ogni tipo di traguardo.

Inoltre deve essere anche di esempio e di stimolo per tutti quei ragazzi, come me, che desiderano realizzare i propri sogni ma che spesso si fermano, alle prime difficoltà, per mancanza di coraggio o voglia di emergere, perché non abbastanza forti da voler fare qualche inevitabile sacrificio per ottenere il meritato premio.

Elia Dall’Alba 2P

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