Fernando Savater, Etica per un figlio

Commento al contenuto del libro di Savater “Etica per un figlio”

In classe abbiamo analizzato un brano tratto dal libro “Etica per un figlio”. L’autore Fernando Savater spiega al figlio cosa sia la morale attraverso concetti semplici ma allo stesso tempo chiari. Savater fa principalmente riferimento alla libertà intesa come ciò che ci distingue, ci rende diversi da tutto ciò che è necessario e immodificabile.  Ovviamente parlandone in questo modo, l’autore non intende che ognuno di noi può fare ciò che vuole, chiaramente non siamo noi a scegliere quello che ci succede perché non tutto dipende dalla nostra volontà, altrimenti saremmo onnipotenti.  Ognuno di noi è però libero di comportarsi come vuole in base a ciò che ci succede, ognuno di noi è libero di tentare, che non significa necessariamente riuscirci. La maggior parte delle persone ha più conoscenza di ciò che limita la libertà rispetto a cosa essa effettivamente sia. L’autore afferma che tutti siamo almeno un po’ liberi, liberi di esprimere preferenze riguardo a ciò che ci viene imposto.  Noi uomini possiamo scegliere, almeno in parte, la nostra vita e di conseguenza sbagliarci, traendo però un insegnamento e acquisendo un certo “saper vivere”, cioè l’etica, che ci porterà a scegliere bene. Come ho detto prima, la tesi di fondo del brano è secondo me il concetto di libertà intesa come qualcosa che, nonostante tutti i suoi limiti, possediamo, almeno in parte, tutti; nel brano Savater spiega in modo semplice un argomento complesso, e lo si nota per esempio dall’utilizzo del corsivo per i termini più salienti con lo scopo di catturare l’attenzione del figlio; dall’elenco che l’autore usa per spiegare i punti fermi della libertà; dalla frequente presenza di esempi associati a concetti complessi per far in modo che il ragazzo li comprenda.  La parola “libertà” è secondo me un sinonimo di scelta, scegliere di essere liberi; come riportato dall’autore, noi esseri umani, a differenza di altri esseri, viventi o inanimati, abbiamo la possibilità di trovare alternative, soluzioni a ciò che ci sembra immodificabile. Mi capita spesso di sentire nei film la frase “c’è sempre una scelta”: riflettendoci è così, come dice Savater nessuno, proprio nessuno crede davvero di non essere libero, di non essere libero di scegliere di non rappresentare la copia perfetta di ciò che sono per esempio i modelli rappresentati dalla società.  Mi è piaciuta particolarmente la parte finale del brano, nella quale l’autore, parlando di questa possibilità di scelta, ne mette in risalto anche un’altra, più legata alle sue conseguenze, e cioè quella di sbagliare, che secondo me riporta sempre alla libertà: ognuno di noi ha la libertà di commettere errori, scelte sbagliate, il che mi fa pensare per esempio all’insegnamento socratico: per acquisire quel “saper vivere” a cui fa riferimento Savater noi uomini possiamo agire male e quindi sbagliarci, e proprio dalla consapevolezza di aver commesso un errore, ripartire, ripartire cercando di agire bene, tramite una sorta di conoscenza, acquisita sbagliando. Questo brano risale al 1994 infatti quando vengono citate le forze che limitano la nostra libertà, l’autore non parla del Covid; se io in futuro dovessi fare come Savater e spiegare a mio figlio il concetto di libertà partirei proprio da lì, il momento in cui, più che mai, ne siamo stati privati.  Zona gialla, zona arancione, zona rossa, sono state le parole che mi hanno tormentata e che ho odiato di più in questi ultimi anni di pandemia. Questo perché queste “zone” rappresentavano dei limiti, limiti rispetto alla libertà che, fino a quel momento, avevamo sempre avuto.  Tutto ciò che prima ci sembrava normale, come uscire di casa per andare a prendere un gelato con gli amici, andare a scuola in presenza, fare sport in palestra… era ormai diventato un lusso che nessuno di noi poteva permettersi. La me del futuro probabilmente direbbe a suo figlio di non dare mai nulla per scontato e di sentirsi libero più che mai; la libertà è un diritto che appartiene a ognuno di noi.  Nella vita siamo tutti, e intendo veramente tutti, alla costante ricerca della felicità, e non una qualsiasi, quella felicità vera che non si riesce nemmeno a spiegare e raggiungerla sapete cosa comporta? Libertà. E quest’ultima cosa comporta? Coraggio.  Coraggio di rischiare, di lottare, e di fare in modo di non sentirsi mai sottomessi nei confronti di qualcosa o qualcuno. Perciò siate liberi, siate liberi di amare chi volete, uomo o donna che sia, siate liberi di ribellarvi di fronte a ciò che non ritenete giusto. Sbagliate, non abbiate paura di commettere errori che tanto non se li ricorderà nessuno,(in ogni caso “sbagliando si impara”), siate liberi di seguire i vostri sogni e non quelli che qualcun altro cerca di imporvi.  Lottate per la vostra libertà, abbiate coraggio, coraggio di sentirvi liberi, ma liberi veramente. 

Carbonara Eleonora 3P

About Author