Un recente studio condotto dal Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri dimostra che, in Italia, un adolescente al giorno tenta il suicidio.

I dati svelano un lato oscuro del bel paese, infatti negli ultimi anni si è riscontrato un aumento di episodi di autolesionismo e tentato suicidio fra i giovani.

Questo picco è attribuibile agli anni di lockdown, durante i quali è stata rivalutata l’importanza della salute e della prevenzione al nuovo virus a discapito della salute mentale.

Sfortunatamente la cura del proprio benessere emotivo è ancora considerata un tabù, molti credono che lo psicologo serva solo “ai pazzi”, e la psicologia essendo una scienza astratta viene vista come inattendibile, dunque presa poco sul serio.

Gli uomini in particolare sono meno propensi a cercare aiuto, nonostante siano più soggetti alle dipendenze da sostanze stupefacenti e dall’alcol, che spesso sfociano in altre psicopatologie; hanno inoltre un’indole più aggressiva, dunque anche il modo di attuare il suicidio è più violento e con più possiblità di riuscita rispetto alle donne, che tendono ad attuare l’atto suicidario con metodologie meno brusche.

L’MSD (Manuale Merck di diagnosi e terapia)  fornisce una definizione di “Contagio suicidario” come fenomeno in cui il suicidio sembra generane altri in una comunità (scuola o lavoro), infatti l’essere umano tende all’imitazione dell’altro in quanto essere sociale, dunque la prevenzione e l’informazione sul suicidio o sull’autolesionismo spesso ottengono l’effetto opposto a quello desierato, in quanto gli atti autolesionistici diventano condivisi, il soggetto non si sente più solo ma parte integrante di una comunità. 

L’ansia e la depressione sono aumentate notevolmente anche tra bambini e adolescenti” dice Stefano Vicari, ordinario di neuropsichiatria dell’università cattolica di Roma.

Per questo motivo sono aumentati notevolmente gli accessi al pronto soccorso per atti suicidari e il numero di consulenze neuropsichiatriche.

Ma che cos’è l’ansia?

L’ansia consiste in una preoccupazione, o in una paura eccessiva, che può manifestarsi in modo lieve o grave ed invadere molti aspetti della vita, diventando difficilmente controllabile.

Ogni persona sperimenta l’ansia in svariati momenti della vita, ma se non la si controlla adeguatamente, essa diventa eccessiva o persistente: ciò può portare a condizionare la vita quotidiana, causando disagio e compromissione del funzionamento della persona a livello sociale, lavorativo o in altri ambiti importanti.

Lo stato, per contrastare questo fenomeno in continua crescita, ha disposto un bonus per incoraggiare la popolazione a chiedere aiuto ad un professionista, sperando di aiutare ad abbattere i tabù riguardanti la salute mentale.

Nonostante sia un’iniziativa utile, questo bonus è ormai difficile da ottenere a causa della grande affluenza al progetto e della scarsa organizzazione pubblica, che certamente non si aspettava numeri tanto impetuosi.

Matilde Cànepa, Elisa Cancellieri, Virginia Di Salvio, Carlotta Serafini 3S

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