Il 29 Novembre si è svolto a scuola via meet l’incontro con il filosofo e poeta Serse Cardellini, al quale hanno partecipato le classi del biennio liceale e di Afm. 

L’autore è partito dalla narrazione della sua esperienza di formazione in Oriente: egli ci racconta che ha dormito in una camerata all’interno di un tempio con dei bambini. 

Questi bambini erano lì perché venivano viziati sempre di più fino a raggiungere un punto massimo di sopportazione da parte dei genitori, il che li porta ad essere lasciati in un tempio con dei monaci per essere rieducati adeguatamente.

Ci parla della routine orientale, la mattina ci si allena: kung-fu; meditazione; arti marziali ecc…

Dopo il pranzo si dà spazio alle cose teoriche: l’istruzione; la lettura; la calligrafia. Totalmente il contrario del nostro sistema europeo che si concentra al mattino sulla mente ed il resto della giornata al fisico e alla pratica. 

La giornata viene conclusa con delle preghiere che vengono fatte in modo diverso dal nostro, è l’ultima cosa che si fa alla sera e la prima al mattino.

Continua poi menzionando la respirazione: in Oriente si fa qualsiasi cosa partendo già con la consapevolezza che il respiro è una delle basi della vita; il primo insegnamento dei maestri è il metodo di respirazione. Questo si fa perché il respiro è fondamentale per vivere; possiamo rimanere giorni senza bere e mangiare, ma non possiamo rimanere più di un minuto senza respirare. 

Gli antichi greci utilizzavano una parola che indica il diaframma per indicare la respirazione stessa.

Ha anche elencato alcune parole che indicano emozioni e contengono questa parola, come ‘Agitazione’ in greco che si riconosce per il respiro affannoso.

Il ritmo della poesia fin dagli antichi si basava e si basa sul ritmo del nostro cuore che batte.

La poesia necessita altre cose oltre al respiro e al battito cardiaco: l’ispirazione per esempio, che è correlata con il respiro (musa,dio,diamond). Tutto questo è alla base della nostra conoscenza poetica, il nostro stesso corpo ci ispira per scrivere delle poesie che ci ispireranno e apprezziamo.

Un concetto che ha smentito è quello sull’immaginazione: molti la considerano come una cosa falsa, però nel momento in cui noi pensiamo a qualcosa e gli diamo un nome esiste automaticamente.

Quindi ricapitola le basi fondamentali:

  1. respiro, perché quando si scrive la poesia si scrivi a ritmo del proprio respiro, di se stessi;
  2. cuore
  3. ispirazione
  4. immaginazione

Cardellini legge molto i testi di Dante, mentre per quanto riguarda il moderno legge le poesie di Emily Dickinson.

Pur essendo cristiano si interessa agli studi delle altre religioni, del Buddha e dell’Oriente. Ha passato del tempo molto altalenante tra Italia e Oriente; dice che il minimo per riuscire ad abituarsi e a comprendere veramente ciò che si fa nelle religioni orientali e nello stile di vita dei monaci è stare costantemente là però non è una parte di sé e non ne aveva la possibilità. 

Ci dice che lui tende a scrivere poesie velocemente ‘buona la prima’, come si dice nel nostro linguaggio e che nonostante molti poeti famosi ci impiegano molte ore e molte prove per una sola poesia. E’ stato ispirato da Dante Alighieri, dal suo uso di vocali e parole; lo ha spinto a studiare i suoni e le vibrazioni, cimentandosi nella cura del corpo attraverso essi. Appunto per questo ha deciso di andare in Oriente dove ha iniziato a studiare i suoni vocali finendo in Cina studiando il metodo dei 6 suoni segreti. 

Ha studiato i suoni degli dei giapponesi, che negli anni gli hanno aperto una visione diversa della musica e con questo ha imparato a scrivere le sue poesie, i suoi testi. 

Quando studiava con dei ragazzi più giovani gli dicevano sempre che studiano il cinese perché lo pensavano come la lingua che un giorno si utilizzerà in economia. Lo studiavano per potersi immettere nel mondo del lavoro pur non essendo il suo pensiero ammette che non può essere sbagliato. 

Parla del fatto che nel cristianesimo si sono persi molti aspetti della preghiera, mentre in Oriente si conserva ancora un approccio mistico.

L’incontro ci è piaciuto perché ci ha donato una nuova prospettiva sia riguardo al testo poetico sia riguardo alla cultura orientale.

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