Intervista a Gabriele Magnanelli, in arte Mag, musicista, compositore e produttore Marignanese. Esordisce con il suo concept album solista “Sailing in the dark”, pubblicato su tutti i programmi streaming. 

Il nostro intervistato, ex studente del Gobetti, dopo l’esperienza in varie formazioni, dedite sempre alla creazione di materiale inedito, ora esordisce con il primo progetto personale, con la collaborazione di grandi artisti come Franco Caforio nelle vesti di co-produttore e batterista (Litfiba), Michele Fraternali al basso, Michele Bon alle tastiere (Le Orme). 

Le nostre curiosità sul suo percorso musicale sono state saziate da lui stesso nella trasmissione radio di lunedì 5 dicembre 2022, sintetizzate in questo articolo. L’intervista può essere ascoltata interamente sul sito di Radio Gump.

  1. Come è nato il suo amore per la musica?

La mia passione, come quasi tutte, è partita da dentro di me, fin dalla mia infanzia ho creduto di appartenere al mondo della musica, un mondo scoperto durante gli anni di scuola, all’età di 10-11 anni, nella quale ho avuto la mia prima chitarra acustica.

  1. Dove trova l’ispirazione?

L’ispirazione viene da sè oppure bisogna cercarla se non la si trova… La mia va spesso a momenti: ci sono periodi dove gli stimoli arrivano facilmente, altri periodi dove invece manca e diventa difficile da trovare.

  1. Hai avuto ostacoli nel raggiungere il tuo sogno?

Assolutamente si, è quasi impossibile non avere ostacoli, bisognerebbe essere super fortunati… Nonostante tutto quelli che sono riuscito a superare sono stati fondamentali, mi hanno aiutato a diventare la persona che sono oggi e anche a combattere per il mio sogno.

  1. Che consiglio daresti a coloro che hanno intenzione di diventare cantanti un giorno?

Il segreto è essere sempre se stessi qualunque cosa succeda, cominciare a conoscersi e ascoltare i diversi consigli che vi vengono dati soprattutto da artisti con più esperienza. Ho sempre preso come modello i Beatles, miei idoli da sempre, così come ho sempre seguito Pino Daniele.

  1. Com’è stato creare l’album “Sailing in the dark”?  Perché ha scelto di chiamare così il suo album?

“Sailing” da pescare, mentre “In the dark”, perché ho voluto affrontare me stesso, è un viaggio introspettivo alla ricerca di un obiettivo che vorrei raggiungere nella mia vita… è la mia esperienza raccontata attraverso un viaggio in barca.

  1.  Hai avuto qualche problema nella creazione?

Come tutti noi, anche io ho avuto le mie difficoltà durante il mio faticoso ma proficuo percorso, è normale trovare ostacoli che possono abbatterti ma bisogna tenere la testa alta ed andare avanti.

  1. Si sente soddisfatto del risultato che ha raggiunto finora?

Certamente, il percorso, assieme ad ogni fatica e errore fatto, lo rifarei mille volte… Ovviamente alcune cose le farei meglio, altre le cambierei, però sono servite per creare il presente.

  1. Che cosa pensa di rappresentare attraverso i suoi pezzi?

Mi piace scrivere testi non banali che facciano riflettere… Per esempio in Sailing in the dark ho cercato di stimolare l’ascoltatore imponendo un obiettivo e farglielo raggiungere.

  1. Quanto tempo ha dedicato a registrare ogni canzone?

Più o meno per la creazione dell’ultimo album ho impiegato 5 anni, dalla nascita dell’idea, fino alla sua effettiva creazione. Il tempo di quest’ultima è soggettivo, un brano può nascere in un giorno come in mesi.

  1. Hai qualche tatuaggio dedicato alla tua musica?

Si, ho un tatuaggio molto significativo sul polso: un orologio senza lancette, che si riferisce ad un brano dell’album , il messaggio di esso è “vivere il momento”.

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