Intervista a Carlotta Serafini di 3S

danza

/dàn·za/

sostantivo femminile
Susseguirsi di movimenti del corpo o di parte di esso, ritmato e modellato su un testo musicale appositamente scritto allo scopo, e del quale costituisce l’espressione e l’interpretazione figurata; com., ballo.

La danza è un misto di passione, arte, sofferenza, entusiasmo e tanti altri aggettivi impossibili da elencare completamente; quando un ballerino o una ballerina volteggia il mondo attorno a se svanisce assieme a problemi, ansie e rimane solo l’artista, il suo corpo e la musica.

Ci sono molti stili di danza: classico, moderno, contemporaneo, hip-hop… e per quanto possano essere diversi tra di loro, tutti hanno come obiettivo quello di comunicare qualcosa.

La danza classica è una disciplina ferrea e rigorosa, fondamentale in quanto molti stili di ballo derivano da qui,  inoltre lo studio di essa permette al ballerino di avere una preparazione artistica completa e versatile.

Questo tipo di danza si avvale di una tecnica accademica codificata in principio dai maestri dell’Académie Royale de Danse, fondata a Parigi nel 1661 da Luigi XIV di Francia con l’intenzione di fissare e evolvere i principi fondamentali dell’arte coreografica. Il maestro e coreografo Pierre Beauchamp codificò gran parte dei passi principali e le cinque posizioni classiche. Per questo motivo i nomi dei passi della danza accademica in francese.

All’inizio tutti i danzatori erano uomini. La prima donna a ballare, M.lle de La Fontaine, salì sul palco nel 1681 nel balletto Le Triomphe de l’amour.

A questo proposito intervistiamo la nostra compagna Serafini Carlotta di 3S del corso di scienze umane che pratica danza classica da quando aveva 6 anni. 

Ciao Carlotta, quando è nata la tua passione per la danza?

La mia passione è nata in tenera età; mi piaceva guardare programmi di danza alla televisione e ciò ha portato alla nascita di questo interesse. Inoltre, anche mia madre mi ha spinto a iscrivermi a un corso di danza in modo da aprirmi, dato il mio carattere introverso. Io pratico danza classica nel Centro Danza La Plume a Morciano di Romagna, e con tale scuola ho l’occasione di esibirmi al Palafiera in questo paese durante la fiera di San Gregorio e al Teatro della Regina a Cattolica in estate. 

Cosa ti affascina di più di questo sport?

Mi affascina il fatto che gli artisti, anche senza parlare, riescono ad esprimere emozioni e sentimenti grazie ai loro movimenti. Io penso che questo modo di esprimersi sia a volte più forte e incisivo del linguaggio verbale.

Come questo sport ti ha aiutata come persona?

Nella danza, ballando in gruppo con le compagne, è importante capirsi e collaborare insieme per creare coreografie. Quindi ciò mi ha aiutata anche nella vita reale, in quanto senza complicità tra le persone è più complicata la comunicazione.

Cosa ne pensi del fatto che la danza sia spesso associata solamente al mondo femminile?

Penso che sia sbagliato, poiché se guardiamo la storia possiamo osservare che i primi ballerini erano tutti uomini. Al giorno d’oggi questo pregiudizio esiste ancora e credo che bisognerebbe cercare di eliminarlo perché questo pensiero può “bloccare” le persone di sesso maschile che vorrebbero provare questo sport. 

Che consiglio daresti a una persona che vorrebbe iniziare a praticare questo sport?

Penso che se una persona ha il desiderio di praticare danza deve seguire il suo istinto, perché credo fermamente che questo sport possa dare tante soddisfazioni e arricchire la persona che si avvicina a questa disciplina.

Grazie mille per l’intervista e alla prossima!

Grazie a voi.

Bianchi Daniele 3P e Serafini Carlotta 3S

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