La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles

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Ci troviamo a Parigi, nel periodo della seconda Guerra Mondiale dove una ragazza determinata e con una passione immensa per i libri di nome Odile non vede l’ora di coronare il suo sogno: riuscire a lavorare nella American Library di Paris.

La giovane, nonostante la disapprovazione da parte dei genitori,  riesce ad ottenere il lavoro tanto desiderato e in biblioteca incontra colleghi e utenti  che diventeranno una parte fondamentale della sua vita.                                            

 Da qualche tempo si sentiva dire che era scoppiata la guerra ma era vista come qualcosa di lontano, astratto, ma pian piano sempre più utenti parlavano di questo argomento alla Library e nel fatidico agosto del 1939 Odile si rese conto che non era poi così distante  visto che, la parte più importante di sé, cioè suo fratello Rémi  partì per arruolarsi nell’esercito.

Da questo momento in poi le cose andarono peggiorando: si cominciarono a distruggere  libri che non rispecchiavano o criticavano le idee naziste, le persone ebree perdevano il posto di lavoro e venivano emarginate e come ultima cosa cominciarono le deportazioni nei campi di concentramento.

Le biblioteche erano i luoghi principali dove gli ebrei cercavano un rifugio e Odile non poteva abbandonarli, inoltre lei voleva conservare la cultura e continuare a diffonderla perciò lottò affinché la Library rimanesse aperta e convinse i suoi colleghi ad inviare libri ai soldati in trincea e negli ospedali per permettergli di evadere almeno per un attimo da quel mondo dannatamente crudele.

Odile e i suoi amici bibliotecari distribuivano libri, giornali e riviste illegalmente, a costo di pagare con la loro stessa vita perché le pagine offrono uno scudo invisibile, donando sapienza e in cambio non chiedono niente. Se impari, sei potente, perché comprendi ciò che non va bene, e sei capace di ribellarti. Senza cultura non siamo niente. 

L’appassionante storia di Odile si intreccia quella di Lily: una ragazzina  che vive in Montana nel 1983. La madre di questa ragazza sembra gravemente malata di cuore e nel tentativo di trovare qualcuno che aiutasse in casa, Lily fa conoscenza della sua vicina: una signora francese che si è trasferita in America dopo la Guerra, cioè Odile da anziana. Nessuno sa niente di lei e del suo passato, tranne che arrivò da Parigi dopo aver sposato un soldato americano. Entrambe hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, sfogarsi: Lily potrà parlare della sua vita da adolescente, invece finalmente, dopo quarant’anni di tormento, Odile potrà liberarsi dei ricordi più dolorosi che l’hanno presa per mano e poi accompagnata per tutta la vita e raccontare quella colpa inconfessabile che la costrinse ad abbandonare tutto.

Alla fine del libro si giunge alla conclusione che l’amicizia è capace di salvare vite, ricucire ferite profonde che si credevano incapaci di essere rimarginate e i libri possono essere molto d’aiuto in questa nobile impresa.

Carlotta Serafini 3S

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