In classe abbiamo letto e discusso un testo del saggista Eugenio Borgna tratto dal libro “La nostalgia ferita” e questo è uno degli elaborati che è stato scritto.

Fin dalla nostra infanzia, impariamo non solo a vivere le nostre emozioni, ma anche a riconoscerle, dividendole in quattro grandi categorie: la gioia, la tristezza, la rabbia e la paura.

Crescendo, comprendiamo con il tempo che esistono delle sottocategorie, delle emozioni sorelle, che permettono di interfacciarsi al meglio con le varie sfaccettature dell’animo umano. Una di queste, la nostalgia, è un’emozione a tratti controversa, che, se utilizzata in modo adeguato, può guidarci in un nuova conoscenza di noi stessi, indagando a fondo nella nostra memoria. Eugenio Borgna, nel testo, fa proprio riferimento a come, tramite la memoria, della quale la nostalgia si nutre, riusciamo a conoscere altre emozioni con le quali possiamo navigare nella grande vastità del nostro “Io” interiore.

Sono fermamente convinta che, come per ogni cosa, esistano due facce della stessa medaglia; se da una parte questo sentimento viene visto come mezzo per chiunque voglia imparare a scoprire le proprie emozioni, dall’altra può essere interpretato come un limite, come un ostacolo invalicabile che ci fa rimuginare sempre sulle stesse cose, creando quasi un “loop” infinito dal quale non si ha via di scampo; un loop composto da eterne domande senza risposta, e da rimpianti. Per quanto sarebbe bello vivere senza di essi, è un’utopia, in quanto l’uomo, per natura, metterà sempre in discussione le proprie azioni, ritrovandosi perennemente perseguitato dalle occasioni perse, o dagli ingombranti pensieri che iniziano con “e se…”.

Io per prima mi descrivo come nostalgica, poiché mi ritrovo continuamente ad analizzare ogni mia azione, pensando a cosa avrei potuto fare di diverso; come mi già stato detto da diverse persone, piò essere visto come un atteggiamento autodistruttivo, ma d’altronde, come viene affermato nel testo, non dovremmo vivere senza una perenne riflessione sulla nostra vita e sul passato che la costituisce; la percezione, dunque, di nostalgia come un fattore negativo, nocivo per l’uomo in quanto portatore di tristezza, non è del tutto giusta.

“La nostalgia ha come sua premessa la memoria, che ne è la sorgente”

Questo è ciò che ha espresso Borgna nel testo; difatti i ricordi costituiscono una parte fondamentale e necessaria della nostra persona, in quanto ciò che siamo stati influisce costantemente su chi siamo e, contemporaneamente, su quello che saremo. Anche i filosofi, come Sant’Agostino, hanno a volte basato le proprie ideologie sulla nostalgia; infatti, con la stesura delle “Confessioni“, autobiografia mirata a descrivere la propria vita con particolare attenzione a ciò che ha vissuto l’animo, si rimarca l’importanza di ricordare, di essere testimoni, per riconoscere quello che si è fatto o pensato.

Come dice Agostino stesso, ricordare non è sempre piacevole, anzi può essere fortemente doloroso a tratti, ma è necessario per non commettere più gli stessi errori e per armonizzarsi con sé stessi. Il fascino del ricordo sta anche in questo: è complesso, ma facilmente innescabile, infatti anche la più piccola delle cose, come una canzone o un profumo, ci fa rivivere in un momento una serie di flashback che ci portano indietro nel tempo e che ci lasciano addosso una sensazione talmente forte da sembrare quasi incisa sulla nostra pelle, sensazione per l’appunto chiamata nostalgia.

Nel testo viene posta anche la possibilità di perdere la memoria attraverso malattie come l’Alzheimer, che è una malattia che non ti ferisce a livello fisico, ma ti distrugge dal punto di vista mentale. Con questa consapevolezza, ho compreso il vero valore della memoria; del poter rifugiarsi nel passato anche solo per un attimo e sfuggire alla frenesia e ai dolori del presente.

Credo quindi che, intrecciando il nostro passato con il nostro presente, vivendo al pieno il viaggio emotivo che la vita ci offre, non vivendolo come delle sabbie mobili dalle quali non si può fuggire, ma come un faro che ci mostra la giusta direzione da percorrere.

Margherita Busca 4P

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