Musica e tecnologia: l’evoluzione nel tempo
Ad oggi la musica ha subito una grande evoluzione, sia dal punto di vista stilistico che esecutivo. Ciò non vuol dire però che tutta la musica precedente a questa evoluzione sia stata rimpiazzata dalla nuova, ma appartiene semplicemente a categorie diverse di ascoltatori.
I tradizionalisti criticano tutta quella musica che subisce un contributo tecnologico per essere realizzata, vale a dire il disco, la radio, i CD, i registratori e oggi le piattaforme streaming.
Da sempre quasi tutta la musica è stata prodotta per mezzo di macchine, poiché tutti gli strumenti sono capaci di emettere suoni solamente se maneggiati da un “tecnico”. Prendiamo per esempio il pianoforte. È composto da una tastiera e da un delicato sistema di leve, che solo se accordate da un oggetto esterno allo strumento stesso possono creare una meravigliosa armonia. “L’ umanizzazione” di uno strumento non dipende dalla complessità tecnologica di quest’ultimo, ma dalla capacità dell’artista di entrare in armonia con il proprio strumento, violino o computer che sia.
La tecnologia ha avuto un impatto molto positivo sulla musica, in quanto l’invenzione di alcuni strumenti specifici ha rivoluzionato la nostra capacità di registrare brani di ogni tipo, passarli in radio e conservarli. Soprattutto se pensiamo che prima dei registratori solo chi poteva permettersi di andare a teatro ascoltava dei brani.
Oggi immaginare la musica, o addirittura il mondo intero senza la tecnologia, sembra quasi impossibile, e i vantaggi che quest’ultima può offrirci sono molteplici. Prendiamo per esempio un fenomeno molto comune: un giovane artista, magari ancora inesperto, che vuole scrivere una canzone, ma non ha le conoscenze adatte per comporre una base. Attraverso programmi facilmente reperibili in rete è possibile costruire una melodia cliccando semplicemente qualche tasto del computer.
Un esempio ancora più comune è la riproduzione casuale: diverse piattaforme, come Spotify, attraverso l’algoritmo aggiungono alla tua playlist brani del tuo stesso genere, o dei tuoi stessi artisti preferiti, così da ascoltare sempre più musica.
Se pensiamo invece ai giovani più nello specifico, in qualsiasi bar o locale la musica non può mai mancare, e senza l’intervento della tecnologia tutto ciò non sarebbe possibile.
La musica ha un legame profondo con i giovani. Rappresenta spesso, oltre che un modo di svagarsi, anche una forma di espressione, un vero e proprio linguaggio universale che consente ai giovani di connettersi tra di loro. Spesso la musica che ascoltiamo dice molto su di noi, in quanto tendiamo ad identificarci nei generi o negli artisti che riescono ad esprimere al meglio le emozioni che non riusciremmo a spiegare a parole; ci aiuta a comprendere il mondo che ci circonda.
La musica può influenzare il nostro modo di vivere, le nostre opinioni, poiché quando alle nostre domande nessuno è in grado di rispondere in modo esaustivo, ci ritroviamo a cercare tra i testi delle canzoni qualcosa che una persona vicino a noi dovrebbe saperci insegnare.
La musica da questo punto di vista diventa pericolosa quando iniziamo a seguire le persone sbagliate, e che quindi ci influenzano e ci portano a compiere gesti altrettanto sbagliati. Per questo, tutti gli artisti a cui importa solo del successo, e non tanto di essere fonte d’ispirazione dei giovani, soprattutto quelli a cui manca un punto di riferimento, dovrebbero fare più attenzione al contenuto dei loro testi.
Per concludere, nell’arco di questi anni la tecnologia ha avuto un impatto sempre più evidente nelle nostre vite, e come noi ci siamo evoluti, anche le cose intorno a noi sono in continua evoluzione, a partire proprio dalla musica: il suo sviluppo è testimone del nostro continuo bisogno di esprimere le nostre emozioni in modo diverso.
Rachele Nonni 4P