L’argomento Erasmus è un discorso che viene affrontato durante il percorso della quarta superiore e per saperne di più, abbiamo qui con noi Anna Raspugli di quarta Q.

Questa ragazza è andata in Grecia, più precisamente a Calamata, per un mese intero, dal 25 febbraio al 27 marzo.

Il gruppo era composto da ragazzi di scienze umane e linguistico, undici ragazze e due ragazzi.

Dopo il lungo viaggio hanno subito cominciato a visitare la città per scoprire i luoghi a cui dedicare attenzione durante il loro soggiorno all’estero.

Dal giorno seguente hanno iniziato a lavorare, i tutor si sono presentati ai nuovi giovani lavoratori e la nostra Anna collaborava con due ragazze del suo stesso gruppo dalle 16 fino alle 20.30. Stavano coi bimbi dall’età compresa tra i 6 ed i 12 anni per aiutarli coi compiti, l’unico problema era la comunicazione: i bimbi parlavano greco.

Superato questo grande inconveniente, hanno insegnato loro a giocare a sasso, carta, forbici nella loro lingua. 

Parlando dell’argomento cibo, secondo lei, era veramente tutto buono anche se era preferibile mangiare fuori invece che cucinarsi qualcosa a casa per pranzo, perché per fare la spesa, i soldi da versare erano diversi in confronto ad una cena preparata da uno chef. Per esempio, alimenti come la carne erano molto cari mentre il pollo era più economico e facilmente acquistabile da chiunque.

Nel tempo libero andavano per discoteche ed escursioni, il divertimento non era limitato ma continuo, senza interruzioni o divieti.

  • Cosa si impara aderendo al progetto Erasmus?

“Quest’esperienza ti rende autonomo, responsabile e ti impone di essere organizzato sotto ogni punto di vista” ci dice Anna. Essendo una completa convivenza bisognava dividere i compiti e le faccende domestiche in modo tale che tutto andasse per il meglio; le camere erano abitate da una a tre persone e tra loro una ragazza conosceva il greco e aiutava i suoi coetanei nelle varie azioni del giorno.

  • Vale la pena lasciare le proprie abitudini per un mese?

Anna dice che all’inizio mancano le vecchie abitudini ma ancora prima di accorgertene ti adatti subito al clima e al nuovo paese, ti ritrovi con un sacco di cose da fare che ti terranno la mente più che occupata durante il tuo mese di permanenza all’estero.

  • Cosa serve avere per poter partire?

Servono un paio di cose, tra cui l’Isee, le certificazioni (dal b1 in su), una buona media ed un discreto colloquio durante il quale dovrai scrivere una lettera nella quale esprimi le motivazioni per cui vuoi partire e del perché, secondo te, questo viaggio risulterebbe utile per la tua conoscenza. 

Anna si è iscritta il 19 novembre (ultimo giorno dell’iscrizione) ed è veramente importante guardare e prestare attenzione a ciò che si invia. 

  • Quanto si paga per questa esperienza? 

Si versano solo 100 euro di caparra, i quali verranno ridati alla persona interessata se non saranno divenuti utili.

  • Possono partire solo gli studenti dei licei?

Assolutamente no, si  cerca di organizzare questa favolosa esperienza per tutti i ragazzi dei vari indirizzi.

Per concludere, l’Erasmus è un’esperienza unica che ognuno di noi, se ne ha la possibilità, dovrebbe fare. Scoprire nuove culture, nuove lingue, nuove abitudini è meraviglioso, quindi auguriamo a tutti che in un futuro prossimo possiate affrontare questa avventura.

Giada Montanari e Sofia Rossi 3R

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