Jeffrey Dahmer è stato uno dei serial killer statunitensi più spietati della storia americana.

Conosciuto come il cannibale di Milwaukee o il mostro di Milwaukee, fu responsabile di diciassette omicidi effettuati tra il 1978 e il 1991 con metodi particolarmente cruenti.

Nato il 21 maggio 1960 questo serial killer spietato sin da piccolo aveva sviluppato una particolare ossessione e compiacimento verso la dissezione di animali di qualsiasi taglia, questa sua ‘’passione’’ venne aiutata e forse alimentata dal padre che gli procurava corpi di piccoli animali senza vita dopo una semplice spedizione di caccia.

I DISTURBI DI JEFFREY DAHMER

  • Disturbo borderline di personalità 
  • Disturbo di personalità schizoide
  • Disturbo schizotipico di personalità
  • Disturbo dell’uso di alcol
  • Depressione
  • Parafilia
  • Splanchnophilia
  • Necrofilia
  • Frotteurismo
  • Partialismo

QUALI CRIMINI HA COMMESSO

Jeffrey Dahmer causò ben 17 vittime nei suoi anni di attività, oltre ad aver commesso questi omicidi ha commesso altri crimini, come ad esempio: stupro, tentato omicidio, atti di necrofilia, cannibalismo e mutilazione, atti osceni, adescamento di minori.

Lui con le sue vittime aveva gli stessi comportamenti, successivamente spiegato nel paragrafo successivo.

IL MODUS OPERANDI CON LE SUE VITTIME 

Le sue vittime erano principalmente ragazzi, adolescenti o adulti (per lo più omosessuali), e come rilevato in seguito dalla polizia locale e dai rapporti dell’FBI , alcuni di loro avevano già precedenti penali di una certa entità alle loro spalle.

Il serial killer li adescava nei pressi dei luoghi di ritrovo per omosessuali fingendosi un fotografo in cerca di modelli col pretesto di vedere film dal contenuto hard e bere qualcosa insieme, oppure semplicemente proponendo loro un rapporto sessuale.

Le vittime venivano nella maggior parte dei casi narcotizzate e uccise tramite strangolamento.

Solo una di loro fu pugnalata, sempre in seguito alla somministrazione di un narcotizzante.

Le vittime subivano talvolta atti di necrofilia e infine venivano squarciate con una sega.

Tutta l’operazione era documentata da Dahmer tramite varie fotografie che illustrano il processo in ogni singolo passo.

Le parti asportate di corpi venivano conservate in freezer come cibo, disciolte nell’acido, oppure messe in formaldeide.

Alcune teste venivano invece bollite per rimuoverne la carne, lasciando il teschio nudo che veniva poi dipinto per farlo sembrare di plastica.

Dahmer sottopose inoltre alcune vittime a esperimenti di lobotomia, iniettando nel loro cervello acido muriatico o acqua bollente tramite fori trapanati nel cranio (chi subiva ciò era sempre sotto narcotici) , con l’apparente scopo di creare zombie, provocando la morte dei malcapitati

Jeffrey Dahmer dopo essere arrestato per l’ultima volta (venne arrestato numerose volte ma venne sempre rilasciato) , nel 1995 Christopher Scarver , l’ergastolano che lo uccise in carcere, fu condannato a scontare altri due ergastoli: il primo per l’omicidio di Dahmer, il secondo per l’uccisione dell’altro detenuto, Jessse Anderson , ucciso nelle stesse circostanze. I due ergastoli sono stati aggiunti a quello che Scarver già scontava per l’omicidio del proprio datore di lavoro.

Nel 1996 la città di Milwaukee ha comprato per mezzo milione di dollari tutta la sua macabra collezione di corpi smembrati. L’interesse della città statunitense in cui colpì non fu spinto dal desiderio di esporre in un museo del crimine quest’ultimi , ma di distruggerli ( sotto la spinta del testamento di Jeffrey Dahmer che voleva essere dimenticato) cosa che venne fatta.

BIBLIOGRAFIA

  • Lionel Dahmer, A Father’s Story W. Morrow & Co, 1994
  • Donal Davis , The Jeffrey Dahmer Story : An American Nightmare, Macmillan, 1991
  • Jody Roy, Love to Hate, Columbia University Press, 2002
  • Andrea Franco, Lo Sguardo del diavolo, Delos Digital, 2013
  • Ryan Murphy, Dahmer- Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, 2022

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