Incontro con Walter De Logu
Il giorno 20 aprile 2023 noi della classe 3S, assieme alla professoressa Frisenda Angela abbiamo svolto un incontro sulla piattaforma Meet con l’ex tossicodipendente Walter DeLogu.
Dopo averlo salutato e ringraziato per aver accettato di tenere questa significativa lezione abbiamo iniziato a porgli delle domande come in una sorta di intervista:
- Ci sono delle differenze nelle dinamiche nella tossicodipendenza tra uomo e donna?
Si, i ragazzi sotto effetto di stupefacenti sono carichi per rubare e “arricchirsi” per poi comprare altra droga, le ragazze invece utilizzano queste sostanze finché il loro corpo si devasta completamente e hanno un senso di colpa continuo.
Certo, Kiki Camarena era un agente della DEA che ha dato la vita per la divisa. Scoprì che i grandi boss della malavita erano andati ad un evento importante, dove erano presenti figure politiche rilevanti.
Kiki riuscì ad imbucarsi a questo evento travestito da cameriere e questo comunicò ad un alto esponente degli Stati Uniti la presenza di questi boss malavitosi. Intanto l’agente scrisse alla FBI riguardo alle sue scoperte, ma qualche tempo dopo venne rapito, torturato e tenuto in vita con la cocaina fino al giorno in cui fu ucciso.
- Che cosa si nasconde dietro al fenomeno romantico Blue Moon?
Il Blue Moon è stata un’operazione di diffusione capillare di eroina tra gli attivisti dei movimenti giovanili per distoglierli dalla lotta politica.
In questo periodo sia chi era di destra che di sinistra si ritrovava ad acquistare eroina, senza distinzione tanto che si può dire che questa sostanza era diventata una droga democratica.
- Cosa o chi ti ha spinto a farlo…?
In realtà ho iniziato per noia e per ignoranza. Eravamo un gruppo di ragazzi che aveva tutto, non avevamo bisogno di niente e allora per “provare qualcosa di nuovo” abbiamo cominciato con le anfetamine, poi con la cocaina per poi arrivare all’eroina.
- Hai perso degli amici a causa della droga?
Sì, purtroppo ne ho persi davvero tanti, praticamente tutti, visto che la maggior parte di loro, facente parte del mondo della tossicodipendenza, è stato ucciso o dalle sostanze o da chi faceva parte di questo brutto giro.
A proposito di amici, circa un mese fa è riuscito a contattarmi un mio vecchio amico dell’epoca per chiedere di rivederci. Sono rimasto molto colpito da questa chiamata inaspettata, è stato un momento carico di emozione.
- Come hanno reagito i tuoi parenti alla tua dipendenza? Hai ricevuto sostegno da parte della famiglia?
I miei genitori sono di vecchio stampo e all’epoca mi hanno beccato nel momento in cui mi stavo per iniettare una dose in vena. Dopo aver visto quella scena hanno deciso di portarmi subito a San Patrignano.
- Ci puoi parlare delle tue esperienze a San Patrignano? Qual è stata la scena più forte che hai visto o vissuto nel centro?
Di scene forti ce ne sono state davvero tante, non saprei nemmeno da dove cominciare. Quando ero nel Gruppo degli Angeli, un gruppo che aiutava persone tossicodipendenti ad entrare in struttura, ero nel settore delle “punizioni a fin di bene” cioè assieme ad altri si dovevano portare di forza, con le maniere forti quelle persone che si rifiutavano di venire a San Patrignano. Invece il momento più bello dentro al centro secondo me era Natale, perché era un momento di spensieratezza e forse si poteva respirare un po’ di leggerezza.
- Come hai vissuto i primi momenti a San Patrignano? C’è una persona che ti è rimasta impressa particolarmente?
Quando sono arrivato c’erano quattro stanzette e 500 persone, i primi istanti sono stati veramente brutti e inoltre mi ha fatto molto strano ricevere puro affetto senza fare nulla in cambio. Di persone importanti, che mi hanno aiutato ce ne sono state più di una, forse Antonio Buschini è colui che mi è rimasto più impresso.
- Hai avuto paura che i tuoi figli potessero o possano seguire le tue orme? Che consiglio daresti ad un genitore con un figlio tossicodipendente?
Mia figlia Andrea non mi ha mai preoccupato particolarmente visto che essendo nata e cresciuta dentro San Patrignano ha visto la realtà mostruosa della tossicodipendenza e inoltre ha assistito a scene molto crude che le hanno fatto provare ribrezzo verso questo mondo. Invece mio figlio, che attualmente ha sedici anni, ogni tanto ho il timore che possa iniziare a mettere piede nel brutto giro, ma in ogni caso confido nel suo buon senso e in tutto ciò che gli ho insegnato.
Riguardo ai genitori che si ritrovano nell’orribile situazione di avere un figlio tossicodipendente non saprei esattamente cosa dire, sicuramente cercare di aiutarlo portandolo in qualche centro specializzato.
Io credo molto nel “potere” della prevenzione, infatti consiglio calorosamente di informare il più possibile i giovani di oggi riguardo al mondo delle tossicodipendenze, il quale purtroppo sta diventando sempre più ampio.
- Qual è il tuo pensiero riguardo alle droghe leggere? Sei favorevole alla loro legalizzazione e perchè?
Personalmente non sono contro a queste droghe ma credo che ora come ora la loro legalizzazione non sia più qualcosa di utile, visto che a parer mio andava fatta prima, dal momento che adesso se una persona deve scegliere se comprare una di queste sostanze a 20 euro in farmacia oppure a 10 euro dallo spacciatore è molto chiaro a tutti cosa sceglierà.
- Al giorno d’oggi secondo te è cambiato il mondo della tossicodipendenza? Se sì come?
Sì, secondo me è cambiato tantissimo, ad esempio una grande differenza è che in passato non si vendevano sostanze ai minorenni.
Invece ora proprio i minorenni sono i “migliori clienti” degli spacciatori e sono proprio le ragazze giovani che portano i soldi, dato che il giro della prostituzione si è allargato tantissimo, c’è una richiesta incredibile di giovani donne per questo fine.
Inoltre c’è una nuova mafia e delle nuove droghe, ad esempio attualmente abbiamo il fentanyl, che viene dalla mafia cinese, il quale servirebbe per addormentare gli elefanti ma è stato impiegato come droga, ed è una sostanza potentissima e che costa poco. Il fentanyl assieme all’ossicodone rappresentano gli stupefacenti di oggi.
Inoltre oggigiorno è molto utilizzata una sostanza altamente pericolosa che è chiamata crack che dà gli stessi effetti, le stesse sensazioni di una droga iniettata in vena ma senza la violenza del buco dato che quest’ultima si assume inalando il suo fumo.
Carlotta Serafini 3S