demone della paura

Nel romanzo di Manzoni, ambientato  nel ‘600 periodo in cui si manifesta la peste di Milano, questa viene descritta in maniera approfondita e dettagliata dall’autore.

Manzoni descrive soprattutto la paura e la superstizione che provano i cittadini verso questa malattia, e questi due fattori spingono il popolo milanese a cercare capri espiatori, accusando in maniera ingiusta persone di essere untori, cioè di essere la causa della diffusione della malattia.

Questo descrive un panico “collettivo” legato alla paura di ammalarsi e al volere tenere lontano chiunque possa essere infetto dalla peste, un panico in cui l’irrazionalità e l’emozione superano fortemente ciò che significa essere razionali.

La Pandemia di COVID-19

Durante la pandemia di COVID-19, abbiamo assistito a reazioni di massa simili. La diffusione di teorie complottiste e disinformazione ha alimentato la paura e la sfiducia nella scienza. Ad esempio, alcune persone hanno creduto che il virus fosse stato creato in laboratorio o che i vaccini fossero pericolosi. Queste credenze hanno portato a episodi di discriminazione e violenza contro specifici gruppi, come gli asiatici, accusati ingiustamente di essere responsabili della diffusione del virus. La disinformazione ha anche ostacolato gli sforzi per contenere la pandemia, causando ulteriori problemi sociali e sanitari.

La Persecuzione degli Ebrei durante il Regime Nazista

Un altro esempio significativo di irrazionalità collettiva è la persecuzione degli ebrei durante il regime nazista. Gli ebrei erano considerati “untori” e colpevoli di vari mali sociali semplicemente perché non appartenevano alla razza ariana. Questa irrazionalità collettiva, alimentata dalla propaganda nazista, ha portato a una delle più grandi tragedie della storia umana: l’Olocausto. Milioni di ebrei furono perseguitati, deportati e uccisi in campi di concentramento. Questo esempio mostra come la paura e l’odio possano essere manipolati per giustificare atrocità e violenze su larga scala.

Confronto tra i Due Esempi

L’irrazionalità delle reazioni di massa può essere osservata sia nel passato che nel presente, con esempi che spaziano dalla peste di Milano descritta da Manzoni alla pandemia di COVID-19 e alla persecuzione degli ebrei durante il regime nazista. Questi casi rivelano come la paura e l’incertezza possano portare a comportamenti collettivi estremamente irrazionali e dannosi.

Nel contesto della peste di Milano del 1630, la popolazione, in preda al panico, cercava capri espiatori da accusare della diffusione della malattia. Questa caccia agli untori, descritta magistralmente da Manzoni, illustra come la superstizione e la mancanza di informazioni possano spingere una comunità a compiere atti di ingiustizia e violenza.

In tempi più recenti, la pandemia di COVID-19 ha mostrato fenomeni simili. La diffusione di false informazioni e teorie complottiste ha alimentato la paura e la sfiducia, portando alla discriminazione di specifici gruppi, come gli asiatici, ingiustamente accusati di essere responsabili del virus. Questo ha creato tensioni sociali e ha ostacolato gli sforzi per contenere la pandemia.

Un altro esempio significativo è la persecuzione degli ebrei durante il regime nazista. Considerati “untori” di vari mali sociali semplicemente perché non appartenevano alla razza ariana, gli ebrei furono perseguitati e sottoposti a una delle più grandi tragedie della storia umana: l’Olocausto. La propaganda nazista sfruttò abilmente la paura e l’incertezza per giustificare atrocità e violenze su larga scala.

Questi esempi, seppur separati da secoli e contesti molto diversi, mostrano come la paura e l’incertezza possano condurre a reazioni di massa irrazionali. Durante la peste di Milano, le informazioni si diffondevano principalmente attraverso il passaparola, mentre durante la pandemia di COVID-19 e sotto il regime nazista, i mezzi di comunicazione di massa e i social media hanno amplificato e accelerato la diffusione delle informazioni, vere o false che fossero.

Se fossi stata una cittadina milanese durante l’episodio di Renzo, sicuramente avrei reagito in maniera diversa, non avrei seguito gli ideali della massa, avrei pensato con la mia mente qualsiasi altra cosa che vada oltre dall’essere un untore, a parere mio questo tipo di persone non esistevano, nessuno mai, soprattutto malato, avrebbe tentato di infettare altre persone, per farle soffrire e in maniera probabile anche ucciderle con la malattia, le precauzioni servono, questo è chiaro, come i metri di distanza durante un’epidemia che riguarda una malattia infettiva, ma il montarsi la testa pensando che qualcuno potrebbe mai avere la malata idea di andare in giro per la città ad ammalare il popolo, nella mia testa, non esiste.

Demetra Tamanti 2P

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