I TROPPI INFORTUNI: E’ SOLO UNA CASUALITA’ ?

La stagione sportiva 2024-2025 è appena iniziata ma gli infortuni gravi dei calciatori sono già innumerevoli: è il caso di giocatori come Duvan Zapata, Gleison Bremer, Dani Carvajal e Marc Andrè Ter Stegen, che a causa di pesanti problematiche fisiche hanno già dovuto dire addio alla stagione in corso, mettendo in grande difficoltà le loro squadre. Ormai possiamo dire che non si tratti più di un casualità…

L’infortunio del difensore della Juventus Gleison Bremer nel corso del match contro il Lipsia

Questi fattori, infatti, sono determinati dalle troppe partite, i troppi carichi di lavoro e il poco tempo per recuperare a disposizione dei calciatori. Se già nelle passate stagioni le partite erano molte e i giocatori sentivano tutti questi impegni molto vicini tra di loro, quest’anno sono aumentati ancora, in particolar modo anche a causa di nuovi format e nuovi tornei introdotti. Ad esempio, quest’anno la Champions League prevede un girone unico per le 36 squadre partecipanti, con 8 partite per ciascuna, a cui si aggiungono gli eventuali playoff, playout, e fasi ad eliminazione diretta. Questo porta quindi ad un maggior numero di match e impegni infrasettimanali. Oltre a ciò, sono presenti anche vari impegni nazionali (tra cui la Nations League), le coppe nazionali e, a fine stagione, il nuovo Mondiale per Club.

Con questo calendario gli atleti potrebbero arrivare a disputare 60/70 partite stagioni, numeri mai visti prima ad ora. Le sessioni di allenamento stanno cambiando di conseguenza, dato che essendoci sempre meno giorni tra un match e l’altro, si giunge purtroppo a dare meno importanza a esercizi di prevenzione di infortuni e più rilievo a preparazioni atletiche e tecniche. Tutto ciò, abbinato alla diminuzione dei tempi recupero, sta alla base di questa grave problematica degli infortuni, che è da tempo soggetto di un grande dibattito. Molti giocatori si sono espressi in merito a ciò, tra cui i portiere belga Courtois; quest’ultimo, in seguito a una partita per il terzo e quarto posto della sua nazionale nella Nations League, affermò ciò: ” Questa partita per il terzo e il quarto posto è una partita organizzata per soldi e dobbiamo essere onesti. L’abbiamo giocata perché per la UEFA sono soldi extra; questo dimostra solo che giochiamo troppo. Quando riposeremo? Mai. Non siamo robot! Ci sono sempre più partite e meno riposo per noi ma nessuno si preoccupa di noi. Ci facciamo male e ci infortuniamo.”

Queste parole hanno riscosso molto consenso, aiutando a sensibilizzare sempre di più il problema. E’ ormai evidente agli occhi di tutti la necessità di intervenire, in modo che le grandi organizzazioni calcistiche modifichino il calendario e riducano le partite, senza concentrarsi solamente sul guadagno economico. Eliminando partite e tornei pubblici, si migliorerebbe la condizione fisica degli atleti, rendendoli più performanti nelle partite e evitando problemi fisici penalizzanti per le squadre. I match e lo spettacolo portati da essi sono importanti, ma la salute dei calciatori lo è ancora di più!

Bianchi Daniele, Dall’Alba Elia 5P

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